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Foggia.Sabato 21 Aprile, nell’Aula Magna del Liceo Classico “V. Lanza” di Foggia, è stato consegnato dal Presidente Luciano Magaldi, il XXI Premio della Pace, al Prof. Alberto Quattrucci, esponente di rilievo nelle relazioni internazionali di pace, cofondatore della Comunità di Sant’Egidio e segretario generale dell’Associazione “Uomini e Religioni”, con la seguente motivazione:

<Il Rotary Club Foggia “U. Giordano” conferisce il XXI Premio della Pace alla Comunità di Sant’Egidio per i nobili valori che esprime nell’accoglienza, solidarietà e senso di abnegazione verso gli ultimi della Società e per l’impegno profuso nella risoluzione dei conflitti. 50 Anni al servizio della Pace>.

La Comunità di Sant’Egidio, che ha festeggiato il 50° anniversario dalla sua fondazione

(7 febbraio 1968) ad opera di Andrea Riccardi e di un gruppo di liceali che volevano cambiare il mondo, è stata da Papa Francesco, in una udienza solenne in Vaticano, ribattezzata “la Comunità delle 3 P”: Preghiera, Poveri, Pace”, perché con lo stesso impegno ed entusiasmo continua a nutrire il sogno dell’accoglienza e della fraternità al servizio dei più deboli e diseredati. Nata come movimento internazionale laicale di ispirazione cristiano-cattolica, è divenuta un simbolo di pace e di dialogo.

La Cerimonia, condotta da Filippo Santigliano, Caporedattore della Gazzetta del Mezzogiorno, è stata aperta dal Coro della Solidarietà dell’I.C. Foscolo-Gabelli, che ha eseguito canzoni di pace e fraternità. In rappresentanza delle Istituzioni, il Presidente del Consiglio Comunale di Foggia Luigi Miranda, rivolgendosi alla Autorità e Soci Rotariani, ha espresso il suo compiacimento per l’ottima scelta del RC Foggia “U. Giordano”, che lo scorso anno ha assegnato il Premio della Pace all’arcivescovo di Aleppo Mons. Joseph Tobji, facendo rivivere le stesse emozioni nel ricordo delle vittime della martoriata Siria.

Il Prof. Quattrucci nel corso del suo intervento ha sottolineato il concetto del “noi”, che ha contraddistinto la Comunità; “noi” che è alla base del senso dell’accoglienza verso gli altri, in particolare verso i poveri e tutti coloro che sono vittime di guerre e di odi razziali e religiosi. Non a caso, l’attuazione dei cosiddetti “corridoi umanitari” e la mediazione in molte situazioni di conflitti,    come il fondamentale contributo nella pace in Mozambico ed attualmente nella tragica situazione dei Rohingya nel Myanmar, sono testimonianza dell’impegno costante della Comunità.

Il prestigioso Premio, nelle sue precedenti 20 Edizioni, è stato conferito a laici e credenti, civili e militari, distintisi in ambito sociale e umanitario per l’aiuto ai bisognosi e l’impegno nelle trattative di Pace; obiettivo difficile da raggiugere, come testimonia la scultura di bronzo, simbolo del premio, che raffigura una colomba con un ramoscello di olivo nel becco, su un puzzle incompleto, che richiama tutti all’impegno poiché “la pace è di ciascuno di noi”. Al Prof. Quattrucci è stato consegnato anche un contributo economico, destinato alle numerose persone, indigenti e bambini, che quotidianamente vengono assistite dalla Comunità.

Il Presidente Magaldi ha espresso, a nome del Club, l’orgoglio di conferire personalmente il XXI Premio della Pace alla Comunità di Sant’Egidio, e il sogno di poter contribuire per le future generazioni a completare il puzzle che la scultura simboleggia.

Maria BUONO

                                                                                                                                                                                                                                  

Sabato 14 Aprile, nell’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza, si è svolto il 14^ ed ultimo incontro del ciclo di Conversazioni Etiche promosso dal RC Foggia “U. Giordano”, in collaborazione con l’Unifg su “Etica e Obiezione di coscienza”, rivolto a studenti del Triennio di Istituti Superiori liceali e professionali.

La Conversazione è stata condotta dai relatori Leonardo di Carlo, Prof. di Filosofia del Diritto Unifg e dal dr. Pasquale Vaira, Dirigente medico dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione presso “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, e moderata dall’avv. Valentina Lucianetti, socia del nostro Club.

Nel saluto di apertura, il presidente del Club, dr. Luciano Magaldi, ha evidenziato l’impossibilità di delineare in poco tempo una tematica articolata e complessa come quella dell’Obiezione di coscienza, che coinvolge aspetti ideologici, morali e religiosi, ma che si rende necessaria essendo una questione emergente in relazione alle recenti tematiche bio-sanitarie, determinate dai progressi scientifici e tecnologici, che richiedono un’attenta riflessione anche sul piano morale. Non si può rimanere indifferenti di fronte a decisioni che investono la società e turbano la tranquillità individuale. L’obiezione non coincide con un semplice “dire di no” ma implica l’apertura di un’alternativa possibile, di uno scenario diverso rispetto a ciò che non è lecito accettare. Tale pensiero ha sottolineato il Presidente che, in veste di medico ospedaliero, è ben consapevole della drammaticità di scelte spesso in conflitto fra profonde convinzioni proprie e ciò che viene richiesto dalle Istituzioni; l’obiezione di coscienza non è “rifiuto del fare” quanto piuttosto rivendicazione della propria libertà.

L’avv. Lucianetti, prima di presentare i relatori, si è soffermata sulla locuzione “obiezione di coscienza” spiegando alla giovane platea che il termine indica la possibilità di rifiutare di ottemperare a un dovere, imposto dall'ordinamento giuridico o comunque contrario a convinzioni personali, etiche, morali o religiose; il prof. Di Carlo ha condotto un excursus storico, sottolineando come nel Mondo Occidentale l'Obiezione di coscienza riguardasse il rifiuto di prestare il servizio militare per motivazioni di carattere etico e religioso; a tale proposito ha citato il primo grande obiettore di coscienza, Massimiliano di Tebessa, giustiziato ad appena 21 anni per essersi rifiutato di arruolarsi nell'esercito romano. Dal punto di vista giuridico-costituzionale, le prime forme di tutela dell'obiezione di coscienza al servizio militare sono sancite dalle Costituzioni; nel continente europeo, il diritto all'obiezione di coscienza fu riconosciuto a livello costituzionale nel corso del Novecento, in particolare all'indomani della II° guerra mondiale. Nella legislazione italiana venne introdotto per la prima volta dalla legge 15 dicembre 1972, n. 772, che riconobbe il diritto all'obiezione contro il servizio militare di leva per motivi morali, religiosi e filosofici, introducendo la possibilità di sostituirlo con un servizio non armato, mentre in precedenza si era considerati "disertori". Con la Legge 8 luglio 1998, n. 230, che sancì il pieno riconoscimento giuridico dell'obiezione di coscienza inteso come diritto della persona, si chiuse un capitolo della storia istituzionale del nostro Paese e si schiuse una nuova prospettiva al passo coi tempi e con le esigenze della società: il Servizio Civile Nazionale.

Il Prof. Di Carlo ha sottolineato che l'esercizio del diritto all'obiezione è possibile anche in altri ambiti, come nella sperimentazione animale e per l'aborto, da parte di medici e infermieri, anche se si registrano ancora perplessità e dissensi. Infatti in molte strutture nazionali, interrompere una gravidanza, scelta di per sé già difficile per una donna, è quasi impossibile. La questione dell’obiezione di coscienza, sia per quanto riguarda l’aborto che la sospensione delle cure in fasi terminali, risulta assai delicata e complessa. Molto si sta dibattendo sul ruolo del consenso nella "nuova" alleanza terapeutica tra paziente e medico ma, conclude il Relatore, “il Diritto cammina sulle nostre scarpe”.

Il Dr. Vaira ha impostato la sua relazione su “EUTANASIA tra bioetica e filosofia”, il cui dibattito è diventato essenzialmente “giuridico”, ponendo una serie di interrogativi che hanno letteralmente catturato l’attenzione dei giovani studenti:

<Può una legislazione legalizzare l’eutanasia e può un uomo applicarla?>; <La vita umana, anche quella malata, anche quella smarrita nei labirinti della coscienza, non più integra o quella sprofondata negli abissi di un coma, può perdere di dignità anche se non percepisce più significati?>; <Il paziente può chiedere al medico qualcosa che non sia a favore della vita e il medico, a sua volta, può compiere atti che vadano contro di essa?>;<Uno Stato può autorizzare il diritto di dignità dei suoi cittadini di fronte al dolore con la soppressione eutanasica realizzata attraverso la sapiente assistenza del medico?>; <A quale ruolo decisionale il Medico è chiamato: al rispetto della Legge (obbligo di assistenza) o all’ascolto della propria coscienza?>.

A tali inquietanti quesiti, il Dr. Vaira, con pacata serenità e consapevolezza, ha risposto illustrando citazioni di autorevoli pensatori, filosofi, sociologi, ecclesiastici, partendo da Ippocrate (420 a.c.) non somministrerò ad alcuno, nemmeno se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio> a Bacon (1605) “è altamente desiderabile che i medici imparino l’arte di aiutare gli esseri umani che soffrono ad uscire da questo mondo con più dolcezza”…“il vero scopo dell’eutanasia non è quello di dare la morte ma di eliminare il dolore e dare dignità agli esseri umani”. Per la Chiesa: “esiste una dignità della persona umana ed esiste un diritto alla vita; tutti i crimini contro la vita (omicidio, genocidio, aborto, suicidio, eutanasia) vengono considerati come contrari al diritto”. L’Assemblea del Consiglio d’Europa nel 2005, Art 7, ha sancito che “il medico deve placare la sofferenza e non ha il diritto, anche nei casi che sembrano disperati, di affrettare intenzionalmente il processo naturale della morte”.

Dopo aver esposto gli aspetti laici (“il medico deve placare la sofferenza e non ha il diritto, anche nei casi che sembrano disperati, di affrettare intenzionalmente il processo naturale della morte”; costituzionali (“attualmente dal comitato Nazionale di Bioetica è riconosciuta laDichiarazione anticipata di volontà come meritevole di tutela, giuridicamente degna di considerazione in quanto espressione della libertà di pensiero”, Art. 19 Costituzione italiana); Legislativi (“chiunque cagioni la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ai 21 anni- attenuanti per l’eutanasia), il Dr. Vaira ha poi condotto una panoramica sulle varie legislazioni nel Mondo:

USA: La Corte Costituzionale Federale ha dato la possibilità ad ogni Stato di legiferare; OLANDA: Eutanasia in atto dal 1/4/2002; AUSTRALIA: Legale dal 2002; CINA: Legale dal 1998 (solo per malati terminali); SVIZZERA e GERMANIA: suicidio assistito;

in controtendenza AUSTRIA, dove l’esistente legge è stata abrogata nel 1977.

Anche se attualmente si registra un’apertura verso l’interruzione dell’AT (eutanasia passiva), prevista e considerata lecita, il Dr. Vaira ha lanciato ai giovani un messaggio significativo: <La vita è un dono, la morte è ineluttabile, è necessario quindi che noi senza prevenire l’ora della morte, sappiamo accettarla in piena coscienza e dignità. Coloro che si dedicano alle cure della salute pubblica non lascino niente di intentato per curare un uomo malato ma non prestino accanimento terapeutico per fare così in modo che venga salvaguardato l’unico bene reale dell’uomo: la sua DIGNITà”;ha concluso con la nota affermazione “SI MUORE SEMPRE SOLI” di F. Dostoevskij

Maria Buono

RC Foggia “U. Giordano”

Venerdì 13 Aprile, organizzata dal Rotary Club Foggia “U. Giordano”, nell’Aula Magna della Facoltà di Economia messa a disposizione dall’Università di Foggia, si è svolta la 13^ Conversazione Etica che ha trattato il tema “Etica e Sport”. Relatori di grande prestigio e competenza il Presidente Nazionale del Coni, Giovanni Malagò, ed il giornalista sportivo Franco Ordine. Ha moderato Costanzo Mastrangelo, socio del Club nonché Presidente dell’Associazione ASSORI di Foggia che, tra i tanti meriti, annovera numerosi atleti che hanno partecipato anche alle olimpiadi Paralimpiche riscuotendo medaglie e successi.

Ha introdotto il presidente del Club Luciano Magaldi che ha brevemente tratteggiato l’intima relazione esistente fra etica e sport affermando fra l’altro “ Chi fa sport è consapevole che questa esperienza è pregna di tutti quei valori che tessono il quotidiano vivere e coinvolgono la stessa capacità umana di discernere e di prendere decisioni, ovvero di incidere su quella che viene chiamata “sfera morale”. Pertanto lo sport, quando vissuto con questa consapevolezza e passione, assurge ad attività “naturalmente” etica in quanto trascina con sé una costellazione infinita di valori propri di chi cerca di raggiungere un traguardo esaltando l’impegno, il coraggio, lo straordinario sforzo fisico ed il rispetto dei suoi eventuali concorrenti”.

Il moderatore Mastrangelo, dopo aver illustrato la rete di interattività fra sport e disabilità che si sviluppa a partire dal 1948 fino a sfociare nelle paralimpiadi, esaltando appunto l’etica nel riconoscimento dello sport per tutti, anche per coloro che sono stati meno fortunati di altri, ha presentato i due relatori definendo questa “come giornata memorabile” per la presenza appunto del Presidente Nazionale del Coni.

Malagò ha tratteggiato brevemente la storia ed il notevole prestigio che il Coni ha in tutto il mondo perché non si occupa soltanto di valorizzare gli atleti olimpici, ma anche, per statuto, di promuovere ed organizzare lo sport a livello nazionale, grazie alle ben 130.000 società sportive presenti in Italia che consentono a molti ragazzi di fare sport. Il Coni ha 12 milioni di tesserati di cui 4 nelle Federazioni ed 8 negli sport dilettantistici e l’Italia è una delle prime 10 nazioni al mondo per i successi olimpici e la prima per la scherma. Ha poi esortato gli oltre 250 giovani studenti presenti, di studiare e fare al contempo sport come già avviene, ad alto livello, nell’Università di Foggia grazie alla c.d. Doppia Carriera. Il Presidente ha infine lamentato la scarsa attenzione che le Istituzioni rivolgono allo sport nelle scuole, tant’è che nella nostra Costituzione non si parla mai di Sport né è previsto che il Coni si occupi appunto dello sport nelle scuole, non avendone peraltro le disponibilità finanziarie. Gli studenti hanno convenuto auspicando che intervengano al più presto specifiche norme che risolvano questo annoso problema.

Ha poi concluso il giornalista Franco Ordine che, ringraziando Malagò per il suo intervento rivolto essenzialmente al mondo studentesco prima che a quello sportivo, ha auspicato che lo sport non abbandoni mai l’etica ed i valori più alti della competizione deplorando i casi di “dopaggio” che si verificano soprattutto nel ciclismo ed a volte sconcertano proprio i ragazzi che si approcciano allo sport in genere.

Il Rotary Club Foggia “U. Giordano” ed il suo presidente Luciano Magaldi possono andare sicuramente fieri per aver organizzato questo evento che ha attirato l’attenzione di tanta gente e di tutti gli organi di informazione non solo locali.

E’ stata davvero una prestigiosa vetrina per il Rotary!

Paolo DI FONZO

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Nell’arco di due giorni, giovedì 12 e venerdì 13 aprile p.v., il Presidente del CONI Giovanni Malagò sarà a Foggia su iniziativa del Rotary Club Foggia “Umberto Giordano”.
Alle 17:30 di giovedì 12 aprile sarà al Palazzetto della Scherma per incontrare gli schermidori e conoscere più da vicino questa importantissima realtà sportiva locale.
A partire dalle 18:30, in compagnia del noto giornalista sportivo dott.
Franco Ordine, nella splendida cornice del Teatro “Umberto Giordano”, sarà protagonista di un dibattito moderato dal capo redattore della Gazzetta del Mezzogiorno dott. Filippo Santigliano dedicato ai temi dello sport in tutte le sue declinazioni, durante il quale incontrerà gli atleti più rappresentativi del passato e del presente di Foggia e provincia.
L’indomani, venerdì 13 aprile, a partire dalle 10:30, nell’Aula Magna del Dipartimento di Economia e Commercio dell’Università di Foggia, moderatore il dott. Costanzo Mastrangelo, il Presidente Malagò e il dott. Ordine intratterranno i ragazzi degli ultimi due anni delle scuole medie superiori di Foggia e gli studenti universitari sul tema “Etica e Sport”, nel ciclo delle “Conversazioni Etiche” promosse dal Rotary Club “Umberto Giordano”
nel corso dell’anno sociale 2017\2018 e comunque aperte a tutta la cittadinanza.
Tutti gli eventi, organizzati col fattivo e concreto sostegno del Comune di Foggia – che ha concesso con entusiasmo l’uso del Teatro Giordano – della Delegazione CONI di Foggia, guidata dal prof. Domenico Di Molfetta – che ha promosso i collegamenti con le società sportive locali e individuato gli atleti più rappresentativi - concorrono al “Festival della Ricerca e dell’Innovazione” promosso da diversi anni dall’Università di Foggia, peraltro impegnata nella promozione del programma “Doppia Carriera” volto a favorire l’accesso agli studi universitari degli atleti agonisti già affermati nel loro settore sportivo, ed alla quale va il plauso per l’impegno profuso.

Per vedere i video clicca qui sotto sui link

https://www.unifg.it/foto-gallery/il-rotary-club-umberto-giordano-incontra-malago

https://youtu.be/_1Eio_-dY3Q

https://www.facebook.com/sharingtv272/videos/2139047749455218/

https://youtu.be/5S0bCZumBX8

Il Rotary nell’impegno umanitario

MATERNITà SICURA … IN PROGRESS

<Se la salute è un diritto, battersi per il suo rispetto universale è un dovere>

Si è felicemente concluso il 23 marzo 2018 il progetto “Maternità sicura” a Bigene, in Guinea Bissau, promosso dal Rotary Club Foggia “Umberto Giordano”, con l’inaugurazione del 1° Punto Nascita, alla presenza della Presidentessa ed altre autorità rotariane del Club di Bissau, della Presidente della Caritas nazionale, del Segretario Generale del Ministero della Sanità, del Direttore Medico responsabile della regione di Cacheu, dell’Amministratrice locale di Bigene, del socio rotariano Rosario Magaldi, della presidente Anna Tappi e del dr. Antonio Scopelliti, entrambi dell’onlus Solidaunia.

Il progetto “Maternità Sicura” a Bigene, presentato nel suo anno di presidenza, 2102-13, da Maria Buono, convinta sostenitrice dell’efficacia degli interventi umanitari in loco per migliorarne le precarie condizioni di vita delle donne nella tutela del parto, rientra nell’area di intervento“Ambito materno /infantile” della Rotary Foundation

Bigene, al confine con il Senegal e comprensivo di 57 villaggi, registra una popolazione di circa 10.000 abitanti con un altissimo indice di mortalità neonatale ed infantile, essendo la Guinea Bissau tra i Paesi dell’Africa con il più alto tasso di malnutrizione in età pediatrica: il 14%, ovvero 1/7, muore prima del 5° anno di vita. Spesso lo scarso livello nutritivo inizia prima della nascita attraverso la malnutrizione materna a causa della fame, povertà, svezzamento precoce, ignoranza e tabù, e questo contribuisce al 3% di nati morti in utero. L’80% della mortalità materna può essere evitato mediante accesso ai servizi di assistenza sanitaria e la formazione di Operatori sanitari.

Il progetto, svoltosi in partenariato con l’onlus Solidaunia, ha goduto di sovvenzione globale e della condivisione di altri 12 Club del Distretto 2120 Puglia e Basilicata (Foggia - Foggia “Capitanata” - San Giovanni Rotondo – Gargano – Bari – Trani - Martina Franca - San Severo - Lucera – Cerignola - Manfredonia - Andria), nonché del club di Bissau e della Diocesi presente sul territorio, che ha accolto favorevolmente l’iniziativa.

Il 1° Punto Nascita, arredato con qualificate attrezzature sanitarie di Sala travaglio -parto -camera per la degenza con 4 posti-letto –ambulatorio attrezzato per visite, nasce a fianco dell’esistente semplice “Centro Nutrizionale”, gestito dalle Suore Oblate del Sacro Cuore di Gesù, sotto il coordinamento della Diocesi di Bissau per incarico dell’UNICEF, con la mission di visite periodiche ai bambini e distribuzione di alimenti specifici per quelli malnutriti, ed eventuale somministrazione di terapie, con monitoraggio dello stato di salute.

La struttura ospedaliera è stata realizzata dall’onlus Solidaunia, mentre il Rotary ha provveduto alle attrezzature e alla formazione delle ostetriche (115 matronas) dei 57 villaggi limitrofi per la tutela del parto non complicato, considerando che esse operano in condizioni precarie per assenza di conoscenze mediche e sanitarie. La formazione è stata affidata al dr. Antonio Scopelliti, ostetrico-ginecologo, medico missionario, continuamente impegnato in azioni di volontariato, aiuto e formazione sanitaria nei Paesi del Terzo Mondo, mentre il monitoraggio è stato curato dall’Ostetrica Rita Cuttano, dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria (AOU) di Foggia, con il compito di coinvolgere le donne mediante attività sul campo. Per garantire una presenza stabile di controllo, la Diocesi e l’Università di Foggia hanno avviato un programma di collaborazione con le Autorità e la Diocesi locali, inviando anche Missionari. Notevole è stato l’impegno del socio rotariano, dr. Rosario Magaldi, Direttore della Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale presso l’AOU di Foggia, di recente in pensione, del dr. Scopelliti e dell’ostetrica Picca, tutti ex-dipendenti dell’AOU di Foggia, che dal 4 gennaio 2018 hanno soggiornato a Bigene per collocare e collaudare le attrezzature ma senza dimenticare l’assistenza sanitaria e la formazione. Al momento del taglio del nastro, una profonda commozione ha coinvolto tutti: abbracci, sorrisi ma, soprattutto, la consapevolezza della necessità di garantire continuità formativa e sostenibilità.

Il RC Foggia “U. Giordano” non ha ultimato il suo percorso ma ha raggiunto solo un traguardo; il prossimo riguarda il progetto “PROGRESS”, proposto dal Presidente in carica, Luciano Magaldi, finalizzato alla formazione professionale di 9 Operatori Sanitari, medici e paramedici, della Guinea Bissau per conferire “autonomia” gestionale al piccolo Ospedale. Gli O.S. locali, dopo un anno di formazione in ambito specialistico di Anestesia– Ostetricia/Ginecologia– Pediatria/Neonatologia e Chirurgia Pediatrica, presso l’AOU di Foggia e l’Ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, ritorneranno in Guinea Bissau per prestare in Loco la propria opera.

Ben 19 i Club del Distretto che condividono il progetto (Foggia - Foggia “Umberto Giordano” - Foggia “Capitanata” - Bari - Trani – Barletta - Martina Franca – Taranto “Magna Grecia”- San Severo - Lucera - Cerignola - Manfredonia – Gargano - Matera - Valle d’Ofanto – Canosa - Bitonto Terre dell’olio - Bisceglia e Molfetta), felici di operare per il bene comune.

Ciò che sembrava un sogno è diventato una bellissima realtà! Si sono registrate già le prime nascite e altri medici rotariani e non, si stanno prenotando per offrire il loro service a sostegno della vita.

Facciamo nostro il Credo della Speranza:

“...nulla va perduto nella vita, nessun frammento di bontà e di bellezza, nessun sacrificio per quanto nascosto ed ignorato, nessuna lacrima, nessuna amicizia...”.

Maria Buono

Responsabile progetto “Maternità sicura”

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Etica e Ludopatia.

Ne abbiamo parlato sabato 24 marzo, nel programma delle “Conversazioni Etiche” con le quali il nostro Club, durante tutto l’anno rotariano, ha cercato di sensibilizzare sul tema dell’Etica in primo luogo gli alunni degli ultimi due anni degli Istituti Superiori di Foggia.

Davanti ad oltre 160 ragazzi, provenienti dal Liceo Scientifico “G. Marconi”, dall’Istituto Magistrale Poerio e dall’I.T.E. Pascal, il nostro socio Nicola Cintoli, in qualità di moderatore, ha introdotto il tema e presentato i relatori Giuseppe Cavaliere - anch’egli valente socio del Club, da sempre impegnato sul fronte della lotta all’usura e Presidente della locale Fondazione Antiusura  “Buon Samaritano” - e l’avv. Attilio Simeone - membro effettivo del Comitato di Solidarietà presso il Commissario Straordinario del Governo Antiracket e Antiusura del Ministero dell’Interno, coordinatore nazionale del cartello “Insieme contro l’Azzardo” e Consulente Legale della Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II – i quali hanno fornito numeri impressionanti.

Gli italiani, nel corso del 2017, hanno speso ben 102 miliardi di euro nel gioco, dal più banale ma non meno pericoloso “gratta e vinci” fino al poker on line, un volume di denaro, che come hanno chiarito i relatori, viene molto spesso distolto dalla soddisfazione delle esigenze di vita delle famiglie, con conseguente loro impoverimento.

L’attenzione si è focalizzata soprattutto sul territorio della Regione Puglia, evidenziando come al sempre maggior impoverimento faccia riscontro un crescente ricorso al gioco quale possibile fonte di reddito, attratti dal miraggio che una vincita milionaria sia dietro l’angolo, pronta a risolvere tutti i problemi.

È stato sottolineato, poi. come molto spesso chi è preso nel vortice del gioco sia facile preda degli usurai, che intervengono ben volentieri per soddisfare, a carissimo prezzo, la necessità di denaro liquido, innescando un meccanismo assolutamente perverso che, ancor di più, rende il giocatore vittima di se stesso; da qui, l’esigenza per le Fondazioni antiusura di occuparsi anche del fenomeno “ludopatia”, dapprima ritenuto marginale e comunque non pertinente alle loro finalità istituzionali.

Ai ragazzi presenti, senza alcun paternalismo, è stato rivolto l’appello ad essere protagonisti della loro vita, rifuggendo dalle lusinghe di quel mondo irreale, proprio del gioco d’azzardo, rimanendo sempre e comunque protagonisti della loro vita; l’augurio, come sempre, è di aver aggiunto un piccolo ma importante tassello grazie alla diffusione di questi rilevanti messaggi educativi.

Nicola CINTOLI

                                                                                                                                                                                    

INCONTRARSI PER CONOSCERSI

Nell’ambito degli incontri rivolti alla conoscenza e formazione rotariana, un evento particolarmente interessante si è svolto giovedì 15 marzo 2018 presso Casa Freda con la partecipazione del PDG Rocco Giuliani, Istruttore Distrettuale e Angelo Di Summa, Responsabile della Comunicazione.

Nell’occasione è stata presentata la nuova socia Valentina Di Tullio, avvocato e grafologa. L’assistente del Governatore, Antonio Stango, ed i numerosi soci hanno riservato ai Relatori una affettuosa accoglienza. Dopo i saluti e una breve presentazione delle attività più significative del Club, fra cui emergono le Conversazioni Etiche, svolte in collaborazione con l’Università di Foggia e rivolte agli Studenti del Triennio degli Istituti di Foggia, il Presidente Luciano Magaldi ha passato la parola al PDG Rocco Giuliano, che ha parlato dei principi fondanti del Rotary e della “mission” a livello culturale, sociale e umanitario nel mondo, con particolare impegno per l’eradicazione della Polio. Ha invitato i Soci presenti ad essere orgogliosi di appartenere alla Famiglia Rotary che conferisce dignità di appartenenza ad un mondo formato da valenti professionisti, impegnati a livello personale nella realizzazione di progetti utili per il bene comune e per il consolidamento delle pace universale.

Il PDG ha espresso nei riguardi del nostro Club parole di affetto, stima e considerazione per le numerose e pregevoli iniziative realizzate sia sul Territorio, con particolare attenzione alle Nuove Generazioni, che a livello umanitario con il progetto “Maternità sicura” che ha consentito di creare il 1° Punto Nascita a Bigene in Guinea Bissau, dove si registra la più alta percentuale di mortalità di mamme e bambini al parto.

La parola è passata poi ad Angelo di Summa, socio del club di Fasano, giornalista e responsabile della comunicazione del Distretto 2120, il quale ha parlato dell’amico Paul Harris, come lui ama definirlo, dando un’interpretazione diversa del grande fondatore. Ripercorrendone la storia di vita, ha evidenziato gli aspetti caratteriali da quando bambino, vivace e dispettoso, insofferente alle regole e interessato alla conoscenza degli altri, ha maturato, attraverso le tante e dolorose esperienze, una concezione ideale del vivere con lo sguardo rivolto ai bisogni della povera gente. Da ciò lo spirito di solidarietà e fratellanza, che lo ha portato a prodigarsi per gli ultimi.

Angelo di Summa, nell’interessante libro “Paul e il ragazzo”, compie un viaggio indietro nel tempo, fino al 1905, quando a Chicago, un gruppetto di uomini di buona volontà, convocati dal giovane avvocato Paul Harris, stringono un patto di amicizia e di reciproca solidarietà.  “è l’inizio di una storia affascinante” che segna la nascita della grande organizzazione mondiale del Rotary, che oggi conta oltre un milione e duecentomila uomini e donne, leader nelle loro professioni, uniti da una profonda amicizia con l’obiettivo di “aiutare” facendo progredire il territorio in cui vivono. Nella rivisitazione, Paul Harris, viene presentato prima come un giovane eccentrico, poi giovane avvocato ed imprenditore, infine uomo profondamente ancorato allo spirito americano, proiettato verso una visione, antropologica, storica e religiosa dell’esistenza.

Ispirandosi al filosofo statunitense Ralph Waldo Emerson e al pedagogista svizzero Jean-Jacques Rousseau, Angelo sviluppa la teoria del “ragazzo dentro ogni uomo”, autentico, capace di sognare, con il quale ogni uomo maturo deve sempre “dialogare”. Come Paul Harris, pacifista, costruttore di utopie, profeta della fratellanza universale e del valore delle diversità, ogni rotariano deve nutrire sogni e impegnarsi per realizzarli. Un Paul Harris inedito, dunque, che ha saputo allargare la sua visione di aiuto reciproco tra i soci a quella di servizio consapevole al territorio e alla collettività partendo dai bisogni reali. Un modo diverso ma efficace di presentare il Rotary poiché “non è facile spiegarlo ai giovani”.

Dopo vari interventi dei convenuti, il PDG Rocco Giuliani ha chiamato al tavolo dei relatori il socio Maria Buono, presidente nell’a.r.2012/13, per conferirle un attestato di encomio solenne con la seguente motivazione: per “l’entusiasmo che continua a trasmettere nell’intero Distretto a testimonianza della sua leadership rotariana”.

Inutile dire che è stata una sorpresa gradita che rende onore a tutto il Club e che invita ad un sempre più consapevole impegno.

Maria Buono

“La Interpretazione e la Distorsione dell’Evento Delittuoso” è stato il tema dell’undicesima Conversazione Etica svoltasi sabato 10 marzo, nell’Aula Magna del Dipartimento di Lettere, a cura del Rotary Club Foggia “U. Giordano” nell’ambito del Progetto annuale delle Conversazioni Etiche.

Oltre 200 studenti hanno seguito con particolare interesse i Relatori, avv. Michele Vaira, socio rotariano, e il PM Enrico Infante, i quali hanno illustrato il Sistema giuridico italiano sia dal punto di vista della giurisdizione che per quanto attiene ai gradi e all'iter processuale sia civile che penale.

Ha introdotto l’incontro il presidente del club Rotary, Luciano Magaldi, riportando la significativa citazione pronunciata dal primo e più celebre degli investigatori, Sherlock Holmes, nato dalla penna delloscrittore Conan Doyle: “I fili scarlatti del delitto si aggrovigliano nella matassa incolore della vita”; poi ha esposto alcuni interrogativi: <Cos’è cambiato in poco più di un secolo nel campo delle investigazioni scientifiche?> - <Qual è la loro rilevanza probatoria nell’economia del processo penale?> - <In che misura hanno inciso sulla qualità del sapere giuridico processuale?> - <Il metodo investigativo, a fronte dell’indiscusso progresso tecnico-scientifico, è stato stravolto nei suoi pilastri essenziali?> - e <La scienza, al servizio del processo, comporta di per sé il raggiungimento di risultati infallibili o solo certezze provvisorie?>.

A tali quesiti, in un linguaggio accessibile per la giovane platea, alternativamente i due Relatori, di comprovata esperienza, hanno cercato di rispondere coinvolgendo gli studenti. L’avvocato Vaira ha evidenziato che il tema della “prova penale scientifica” è un aspetto cruciale e delicato dei Processi e che lo scienziato forense, come tutti gli scienziati, non è “onnipotente” per cui le conclusioni devono passare sempre al vaglio dell’Autorità giudiziaria, secondo le regole legislative. L’avv. Vaira vanta esperienza in tutti i settori del Diritto Penale, con particolare specializzazione nel Diritto Penale Ambientale, dell’Impresa e nella “malpractise” medica; ha maturato una profonda esperienza di white collar crimes, affrontando alcuni casi di rilevanza internazionale. Membro del “Fellow” dell’American Academy of Forensic Sciences, ai cui meeting partecipa da quasi 10 anni, è un cultore di Medicina Legale presso l’Unifg; esperto in investigazioni difensive, ha pubblicato note e articoli su importanti riviste giuridiche, contribuendo alla realizzazione di Manuali e Codici Commentati. Esercita la professione tra le Sedi di Foggia, Roma e Milano, lavorando in partnership su tutto il territorio nazionale. Nel 2016-17 è stato Presidente Nazionale dell’AIGA, la più antica e rappresentativa Associazione forense italiana.

Partendo dalla domanda: <cos’è un delitto>, si è soffermato sulla complessità del Processo penale, del ruolo che rivestono gli investigatori e sull’importanza delle prove testimoniali e delle indagini, alla ricerca della verità. La riflessione sul rapporto tra “processo e verità” implica la riflessione sul rapporto tra “processo e tempo”, in quanto la celebrazione di un processo penale è scandita da una sequenza di atti ordinati temporalmente (indagini, eventuale udienza preliminare, dibattimento, sentenza, esecuzione). Illustrando alcuni casi noti, quali “Delitto di Cogne”, caso “Meredhit”, “Chiara Goggi”, “Sara Scazzi”, “Jary”, ha evidenziato l’importanza dell’attenzione e scrupolosità con cui devono essere condotte le indagini, talvolta fuorviate da interpretazioni personali e da campagne mediatiche. Se l’obiettivo della Giustizia è ricercare i colpevoli dei reati, quello dell’Avvocato è di dimostrare l’innocenza, senza distorcere la verità introducendo elementi falsi. La stessa “confessione” non è “prova certa” se “indotta”.

IL PM Enrico Infante, Sostituto Procuratore della Repubblica di Foggia, studioso di Diritto Penale, Autore di numerose pubblicazioni su Riviste di Diritto Penale, ha precisato che, nell’esame della scena del crimine, è fondamentale che l’individuazione, la repertazione, l’assicurazione e la custodia delle tracce del reato, avvengano seguendo protocolli adeguati e condivisi, e che l’intervento degli esperti obbedisca ad un’etica processuale in grado di assicurare risultati affidabili sotto il profilo cognitivo, resistenti alle insidie della junk science. Resta valida, a tre secoli di distanza, l’affermazione di John Locke secondo cui “tutti gli uomini sono soggetti all’errore: e molti uomini ne sono, in molti aspetti, esposti alla tentazione, per passione o per interesse”. Nessuna preclusione, insomma, nei confronti dell’utilizzo della scienza nel processo penale, a patto che non se ne enfatizzi la portata e che venga adoperata con estrema cautela, senza indulgere in “pigrizie investigative”, tenendo conto delle evidenti lacune e contraddizioni normative che richiederebbero una riconsiderazione complessiva dello scenario legislativo al fine di delineare una compiuta disciplina di settore, in linea con le più avanzate esperienze giuridiche di civil law e di common law in materia.

Oggi l’interazione, sempre più stretta tra processo penale e progresso tecnico-scientifico, è ormai acquisita e sta cambiando - lentamente ma altrettanto inesorabilmente - il modo stesso di condurre le indagini e di dare forma alle prove nel giudizio penale. Alla domanda se “a tale mutamento corrisponda un’effettiva variazione qualitativa del sapere giuridico processuale”, la risposta dell’avv. Vaira è stata chiara: <ripercorrendo l’evoluzione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche applicate al processo penale nel corso di oltre un secolo, emerge come, a fronte dell’indiscusso progresso tecnico-scientifico di valutare i reperti rinvenuti sulla scena della crimine, il metodo investigativo non possa dirsi cambiato nei suoi tratti essenziali e, con esso, il “codice genetico” del sapere processuale>.

La tematica ha suscitato tanto interesse da indurre alcuni Docenti dell’Istituto Pascal a chiedere un ulteriore incontro su “Legalità e Processo”.

Il presidente Magaldi ha sentitamente ringraziato i Relatori per aver apportato, con la loro professionalità e capacità espositiva, un valore aggiunto alla Conversazione Etica.

Maria Buono

INTERCLUB CON LORENZO D’AVACK

Riflessioni etiche e giuridiche sulla recente legge 219/2017: norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”.

Tematica di valenza culturale e sociale quella che ha caratterizzato la conviviale interclub, svoltasi venerdi 2 marzo presso Casa Freda, promossa dal Rotary club Foggia “U. Giordano” e condivisa da altri quattro club del Distretto 2120 “Rotary Club Foggia- Capitanata- Manfredonia e Cerignola”.

Alla presenza dei rispettivi Presidenti, del PDG Sergio di Gioia, degli Assistenti del Governatore, Antonio Stango e Paolo Antonacci, di molti Soci e di illustri ospiti come il Procuratore della Repubblica di Foggia dott. Ludovico Vaccaro, il giudice Angela Quitadamo, avvocati, medici, e la prof.ssa di Diritto penale dell’Unifg Ombretta di Giovine, l’esimio relatore Lorenzo d’Avack, giurista e professore universitario di Roma Tre, esperto di Diritto e Bioetica, ha condotto egregiamente un’ampia e attenta riflessione etica e giuridica sulla recente legge 219/2017: “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”.

Il prof. D’Avack ha illustrato gli aspetti normativi della legge 219 /2017 da lui giudicata buona ed opportuna, anche se non perfetta. Trattasi di una legge che tutela la libera scelta delle persone e disciplina sostanzialmente la forte connessione che deve esistere fra malato e medico, nell’apprestamento delle cure sanitarie. A tal fine determinante risulta il rapporto che si crea tra i soggetti coinvolti nella “scelta insieme” di un diverso modo di curare la malattia.

La legge rappresenta, comunque, un’opportunità in quanto sancisce l’obbligo a non ignorare le istanze del malato e dei suoi diritti. Certo, si registrano ancora carenze di competenze, tuttavia acquisibili mediante opportune valutazioni di bisogno formativo. Il malato soffre delle incertezze, della staticità, del silenzio e dell’inefficacia; di contro, il medico dell’impossibilità di garantire e tutelare lo stato di benessere e la dignità di chi soffre.

E’ indubbio che è ancora lungo il cammino per far cambiare le cose, per “curare” la relazione con il malato, per organizzare la funzione di accoglienza dentro la cornice di ospitalità, per rendere i servizi, e non solo quelli dedicati al fine vita, più relazionali e meno impersonali. 

Comunque, trattasi di una materia complessa e per alcuni aspetti inquietante, poiché riguarda l’essere umano nella sua dimensione esistenziale, difficile da razionalizzare, coinvolgendo non solo il fisico ma anche la psiche, l’affettività, l’attaccamento alla vita.

Attraverso le “Disposizioni Anticipate di Trattamento” (DAT), uno strumento che rende operativa la normativa nazionale sul fine vita, entrata in vigore il 31 gennaio scorso, ogni cittadino interessato, maggiorenne e capace di intendere e volere, può registrare le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché esprimere il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici, a scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, in previsione di un'eventuale futura incapacità di farlo. Nelle DAT, inoltre, può essere indicato un fiduciario che faccia le veci del disponente e lo rappresenti nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie.

Interessanti gli interventi dei presenti che, con le loro domande, hanno consentito di approfondire aspetti concreti dell’attuazione della Legge: “un atto di civiltà che finalmente trova concretezza”.

Maria Buono

RC Foggia “U. Giordano”

                                       CONVERSAZIONE ETICA: Etica,costituzione e diritto.

Sabato 24 Febbraio 2018, nell’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell’ Università di Foggia, si è tenuto il 10^ incontro del Seminario di”Conservazioni Etiche:la sfida del futuro”, sul tema “Etica, Costituzione e Diritto “ promosso dal Rotary Club Foggia U.Giordano, alla presenza di circa 200 ragazzi di alcuni istituti di secondo grado di Foggia.

Relatori Lorenza Violini, Professore Ordinario di Diritto Costituzionale presso l’ Università’ degli Studi di Milano, e Ombretta Di Giovine, Professore Ordinario di Diritto Penale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’ Università di Foggia.

Ha svolto il ruolo di moderatore l’Avvocato Raffaella Pirozzi, socia del Club.

L’incontro è stato introdotto dal Presidente del Club, Luciano Magaldi, che ha evidenziato come questo ciclo di Conversazioni è un cammino di ricerca dell’Etica, che deve essere il volano della vita di ogni persona.

La moderatrice Pirozzi ha introdotto le relatrici, osservando che in ogni società è necessaria la presenza di valori condivisibili e che il Diritto ha il compito di recepire i valori morali e strutturali condivisi trasformandoli in quel complesso di leggi che formano la Costituzione.

Ha preso, quindi, la parola la Prof. Violini che ha introdotto l’argomento specificando che tra Etica e Costituzione c’è una dimensione dinamica perché i nostri valori variano nel tempo e coinvolgono il Diritto, quindi il Legislatore, che ne dà voce. Nella Costituzione, i diritti hanno la funzione di regolare i rapporti fra le persone e fra le persone e le Istituzioni. La Costituzione, sul piano etico, determina che vi siano dei diritti, ma anche dei doveri. Tutti ci sentiamo valorizzati, quando emerge un nuovo diritto, ma poco ci interessano i doveri ed ecco che i rapporti fra diritti e doveri si oscurano.

La relatrice ha poi spiegato che la Bioetica è una scienza che regola tutto ciò che riguarda l’uomo, gli animali e le piante. La Costituzione pone l’Uomo al centro, ma adesso anche gli animali iniziano ad esserne interessati. Ha continuato, evidenziando come sia dovere degli scienziati avere nei propri valori il rispetto di alcuni limiti nella ricerca.

La seconda relatrice, Professoressa Di Giovine, ha iniziato ricordando come, spesso la scienza, quando non dà delle risposte, passi il pallino all’Etica. Vi è un’etica dei sentimenti ma anche un’etica utilitaristica ovvero la ricerca dell’aumento della felicità

Prendendo spunto dalla legge sul Consenso Informato, ha osservato che adesso è l’uomo che decide cosa fare della propria vita, ma se nei primi momenti vi era un diffuso entusiasmo, adesso ci si è accorti che gli effetti sono quelli del pendio scivoloso perché questa legge ha cambiato il quadro normativo. Ci si accorge che , sul piano normativo, interrompere una vita è molto più difficile che lasciarla morire. Diventa un problema fra eutanasia attiva e passiva.

Secondo la relatrice il nostro paese si avvia verso un sistema di autodeterminazione, simile, molto simile al sistema svizzero ed inoltre, per lei, i diritti diventano sempre più voraci così che a volte il Diritto di morire trascende nel dovere di morire.

A queste relazioni ha fatto seguito un dibattito

Raffaele BARONE

                     

Progetto distrettuale e di club

Prevenzione “Obesità e Diabete Mellito”

Venerdì 16 Febbraio, nell’Auditorium della Scuola Media Foscolo, è stato presentato a genitori e alunni il progetto “GIOVANI PER LA VITA” finalizzato alla prevenzione della Obesità e del Diabete Mellito per operare interventi che modifichino lo stile di vita dei giovani in età scolare educandoli ad una corretta nutrizione alimentare.

La complessa tematica dell’Alimentazione e del rapporto “Salute-Benessere” è di estrema attualità per le ripercussioni che comporta a livello planetario ed in età adulta: in tal senso l’OMS ed altre Organizzazioni del settore parlano ormai dipandemia mondiale dell’obesitàcorrelata ad un aumento esponenziale di diabete, malattie cardio-vascolari e tumori.

Il RC Foggia “U. Giordano”, presieduto dal Dott. Luciano Magaldi, ha subito risposto all’invito del Prof. Riccardo Giorgino, promotore del progetto a livello distrettuale, poiché aumentare la conoscenza del problema “obesità” e correlate conseguenze, sviluppa la consapevolezza sulla necessità di prevenire patologie importanti per la salute.

Il Progetto, che avrà durata pluriennale, si articola in varie fasi operative così articolate:

  • Presentazione del Progetto
  • Somministrazione ai ragazzi di 3^ media di un questionario anonimo sulle abitudini alimentari;
  • Rilievo degli indicatori antropometrici dello stato nutrizionale (peso- altezza) condotto da due medici rotariani.

L’elaborazione DATI sarà curata dall’Università di Bari -Cattedra di Endocrinologia- a cura del Direttore, Prof. Francesco Giorgino, con successiva pubblicazione e relativo Convegno.

Per il RC “Umberto Giordano” i delegati del progetto sono i soci medici Magaldi Rosario-Neonatologo e Domenico Mele –Anestesista; Rita Castello -Tecnico Sanitario di Radiologia- Rotaract Foggia, e Maria Buono -Presidente Commissione Progetti.

Prima di avviare l’indagine conoscitiva delle abitudini alimentari degli alunni di terza media, si è ritenuto opportuno organizzare un incontro informativo, rivolto a genitori e studenti, con la Dott.ssa Stefania Fariello Biologa-nutrizionista della Clinica Endocrinologica dell’Università degli Studi di Foggia, la quale ha parlato diObesità e prevenzione del diabete: una nuova cultura alimentare”.

Molti i dati emersi su cui riflettere, ma alla base resta il convincimento che soltanto una corretta alimentazione ed una assidua attività sportiva risultano utili e necessari alla prevenzione ed all’autostima, fattore determinante per un sano e consapevole stile di vita.

Questa, dunque, la finalità primaria del Progetto, condivisa dal Dirigente Scolastico Fulvia Ruggieri, la quale ha ringraziato sentitamente il Rotary per un service di notevole valenza educativa culturale e sociale, la cui finalità è: <Educare le Nuove Generazioni ad una nuova pratica formativa che, impartita in età infantile e adolescenziale, eviti consuetudini alimentari nocive alla salute>.

Il Progetto, esteso a 11 classi terze, per un totale di 270 ragazzi, inizierà nella fase operativa del rilievo dei Dati Antropometrici e Questionario anonimo online, martedì 20 Febbraio.

Auspichiamo di rendere un ottimo servizio alla Comunità.

     Maria Buono

 

Sabato 20 Gennaio, nell’Aula Magna di Giurisprudenza dell’Università di Foggia, si è svolta la 6^ Conversazione Etica del nutrito programma fortemente voluto dal Presidente del Club Luciano Magaldi. Alla presenza di oltre 150 giovani studenti del liceo classico Lanza, del liceo scientifico Marconi, del liceo pedagogico Poerio e dell’Istituto Pascal accompagnati dai loro docenti, si è parlato di Riforma Luterana e di Etica protestante con due illustri relatori: Francesco Capriglione, sociologo, filosofo, bibliofilo e docente di grande spessore culturale; Saverio Russo, professore ordinario di Storia moderna nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia. Ha moderato il dibattito, con la consueta padronanza ed efficacia, Filippo Santigliano, responsabile della redazione Gazzetta della Capitanata del quotidiano Gazzetta del Mezzogiorno.

Il prof Russo ha ripercorso brevemente le Tesi ideologiche di Martin Lutero che nel 1517 portarono alla rottura con la Chiesa cattolica, rivendicando la centralità delle Sacre Scritture rispetto alla gestione della Chiesa da parte del Papa e dei sacerdoti. Ha accennato alle rivolte popolari, soprattutto di contadini, scoppiate come conseguenza delle tesi luteriane che sostanzialmente mettevano in discussione il potere costituito della Chiesa poi esteso, malgrado lo stesso Lutero, anche ai Principi feudatari, ed infine al Concilio di Trento del 1545 che portò alla riaffermazione della centralità della Chiesa.

Il prof Capriglione ha essenzialmente trattato dell’Etica protestante come terreno di coltura dello spirito del capitalismo rifacendosi a Max Weber ed al suo famoso libro scritto nel 1904 dal titolo appunto “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo” sviluppando le tesi weberiane della ricerca del profitto, del valore della professione efficiente, della dedizione al guadagno. Tesi che hanno esaltato il capitalismo e l’individualismo come conseguenza intenzionale dell’etica protestante, soprattutto nella sua variante calvinista per cui “ognuno è solo davanti a Dio, senza bisogno di mediatori (i sacerdoti)”.

Il moderatore Santigliano ha poi stimolato sia i due colti relatori che la platea degli studenti su alcune riflessioni convenendo che oggi è necessario riscoprire un’Etica del dovere e dell’impegno sociale. E’ questo l’auspicio e la speranza per le Nuove Generazioni.

Paolo DI FONZO

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Il Club U. Giordano

Correva l’anno 1992 allorquando il grande Distretto 2100 (oggi 2120), ravvisò la necessità di costituire nella città di Foggia un secondo Club.
Dopo varie riunioni propedeutiche, in data 23 luglio 1993 si compì felicemente il parto con la consegna della Carta, dando vita al Rotary Club Foggia “U. Giordano”.

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